E’ inverno. Il teleriscaldamento e la necessità di risparmio energetico combattono a fatica il freddo e l’umidità e le ossa ci mandano segnali inequivocabili. Rigidità mattutine e dolorini nelle più svariate parti del corpo richiamano con prepotenza la nostra attenzione.

Molti di questi problemi hanno a che fare con la progressiva riduzione della densità del tessuto osseo che è sottoposto nell’arco della vita a un continuo processo di rimodellamento. Fino ad una certa età (16-18 anni per le donne, 20-22 anni per gli uomini) esso risulta in un accrescimento della massa ossea in termini di lunghezza e robustezza. Nell’età adulta la densità e la dimensione ossea si mantengono costanti, poi, ad un certo punto, (tra i 30-45 anni per le donne e i 40-50 anni per gli uomini) inizia la perdita di densità ossea, cioè la riduzione del contenuto minerale dell’osso.

Di cosa è composto l’osso? Principalmente di Calcio, che ne assicura la durezza e la rigidità, e di Collagene che lo mette in grado di resistere alla trazione e alla pressione. La fissazione del Calcio nelle ossa dipende dalla Vitamina D e dal giusto apporto di Magnesio, che ne previene la dispersione e l’accumulo nei tessuti molli e lo indirizza in modo corretto all’interno del nostro organismo. La sintesi del Collagene non può fare a meno della Vitamina C.

Il Calcio (fabbisogno giornaliero 800-1000 mg). E’ contenuto soprattutto nei latticini, in alcuni crostacei e pesci come aragoste, sardine e salmone, nei legumi, nei broccoli, nelle uova e nelle mandorle. Se la nostra alimentazione include questi alimenti, potremmo aver bisogno solamente di un’integrazione giornaliera di 500 mg di Calcio. Ricordo che la caffeina e il sodio, nonché gli ossalati contenuti in alcune verdure come gli spinaci e i pomodori, e i fitati che si trovano nei cereali o nelle farine integrali di grano, orzo, avena e mais ne riducono l’assorbimento.

Il Magnesio (il fabbisogno giornaliero, ufficialmente indicato in circa 400 mg al giorno, è in realtà molto più alto. E’ consigliabile un’integrazione di 300-400 mg al giorno). La frutta secca, come noci, mandorle, arachidi, i legumi, come lenticchie e fagioli, i cereali integrali, le banane, il ciocolato nero sono buone fonti di questo minerale. Un tempo la verdura a foglia verde era una ricca fonte di Magnesio, ma l’introduzione di concimi e fertilizzanti chimici ad alto contenuto di Potassio, ne ha impoverito il contenuto.

La Vitamina D (secondo gli ultimi studi il livello di assunzione giornaliero consigliato per ragazzi e adulti è di 10.000 UI)*. La troviamo nell’olio di fegato di merluzzo, nel salmone e nell’aringa, nelle uova e nel burro, ma attraverso il cibo possiamo assumerne non più di 80 UI. al giorno. Una adeguata esposizione ai raggi solari permette di sintetizzarne un quantitativo importante e , dato che essa si accumula nell’organismo, possiamo farne provvista nei mesi estivi.

La Vitamina C – Preziosa per un’infinità di funzioni, tra le quali la formazione del collagene** è una delle più importanti. L’integrazione consigliata per un adulto sano è da 500 a 1000 mg al giorno.

LA MAGLIA ALLA PELLE       Le ossa sono costituite per il 17% di acqua e non sono impermeabili. Quando il tempo è umido una certa quantità di vapor acqueo filtra al loro interno, in misura maggiore o minore a seconda della loro densità. Ne risulta un maggior “gonfiore” che rende i movimenti meno sciolti e in alcuni casi più dolorosi. Non per niente quando si vuole indicare una persona con un fisico tonico e prestante si dice che ha un fisico asciutto. La maggior parte delle persone e degli animali avverte in anticipo di qualche ora i cambiamenti del tempo, sentendosi più leggera e flessibile con il tempo secco e più gonfia e impacciata con l’umidità ma non sempre ci accorgiamo della presenza di umidità. Di notte per esempio si verifica sempre una lieve traspirazione.

Quelli di noi che sono nati prima degli anni ’50, ricordano mamme e zie che rincorrevano i ragazzi al grido di: “ Ti sei messo la maglietta?”. Questo indumento, dopo anni di oblio, viene oggi riscoperto perché rimane prezioso per regolare lo scambio di calore tra l’interno e l’esterno del corpo. Ma cosa scegliere tra la lana, la seta e il cotone?

Beh, dal momento che alle nostre latitudini condividiamo l’habitat con la pecora, mi concentrerò soprattutto sulla lana e sulle sue caratteristiche principali che sono le seguenti:

offre un’ottima protezione termica

– è traspirante ed è un naturale termoregolatore il che significa che mantiene il corpo asciutto e a temperatura costante, anche in presenza di sbalzi termici.

è la fibra più igroscopica che esista. E’ composta di aminoacidi in grado di attrarre e incorporare nella sua struttura vapor acqueo fino a un terzo del suo peso senza dare la sensazione di bagnato. Un cappotto di lana, esposto a temperature fredde comincia ad assorbire umidità e, anziché raffreddarsi aumenta di 2-3 gradi la sua temperatura, ritardando il raffreddamento del tessuto fino a 4 ore e permettendo al corpo umano di adattarsi gradualmente alla nuova situazione. In caso di clima umido o di sudorazione, la lana assorbe l’umidità e la trasferisce all’ambiente esterno senza rimanerne impregnata. Per questo motivo sta tornando ad essere impiegata come opzione privilegiata negli indumenti sportivi.

ha proprietà antistatiche il che significa che impedisce l’accumulo di elettricità statica e scarica quella accumulata. Averla a contatto con la pelle ha un effetto calmante.

Dal momento che, soprattutto se di bassa qualità, può dare prurito o allergie, viene spesso abbinata ad altri tessuti naturali come la seta, in una proporzione variabile da un 70% a un 55% di lana, o il cotone, che sono anallergici.***

*        Sulla vitamina D, vedi art. “O sole mio” in questo sito.

**      Il Collagene è una sostanza protettiva che costituisce circa il 40% delle proteine dell’organismo.

***     Solo i materiali naturali sono in grado di fornire una buona termoregolazione.

****   La seta e il cotone sono molto meno igroscopici della lana ma assorbono bene l’acqua. Di conseguenza sono adatti a climi più caldi o quando si suda molto facendo sport, perché nell’asciugarsi sottraggono calore allo strato d’aria a contatto con la pelle risultando particolarmente rinfrescanti. Tuttavia in particolari circostanze, ad esempio quando dopo una sudata cala la temperatura, si alza il vento o si è costretti a rimanere fermi a lungo, non c’è nulla di peggio che aver addosso una maglietta di cotone bagnata.

Del 5 Design